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Qualche sposa, per convenzione di famiglie, porta anche la biancheria da letto e da tavola; non è suo obbligo, ma, certe volte, si stabilisce così. Allora bisogna far ricamare, sulla biancheria da letto e da tavola, la iniziale del cognome dello sposo. Bisogna considerare che egli è il capo della casa; che tutta la roba di casa gli appartiene; che, in caso di separazione o di vedovanza, egli lascia alla sposa o restituisce alla famiglia della sposa, solo il corredo personale di biancheria, mai quello di casa; che in caso di morte dello sposo, egli può disporre della biancheria di casa, come crede! Quindi, iniziale del nome della sposa, sul corredo personale di lei: iniziale del cognome dello sposo, sulla biancheria di casa. Quando il corredo di biancheria della sposa, è molto importante, se ne inserisce il valore di costo e la nota, nella scritta nuziale, dove s’inserisce anche il valore e la nota dei gioielli che porta la sposa e che sono suoi.

VII. Padrino di matrimonio

La scelta di un padrino di matrimonio, la scelta, cioè, del compare, si deve fare di perfetto accordo, fra lo sposo e la sposa. Spesso, lo sposo ha un grande amico, o un parente carissimo che gli ha fatto da padre, o un superiore nella sua carriera, o un maestro nella sua professione, a cui si vuol legare con maggiori vincoli, facendogli e ricevendone un atto di deferenza: e la sposa e la sua famiglia accettano questo compare, dalle mani dello sposo. Tante volte è la sposa che ha un cognato, uno zio, un tutore, che le hanno dato le più grandi prove di affetto; ha un qualche vecchio


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