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mettere accanto le persone che si simpatizzano, ma non le coppie d’innamorati, che sono odiosi, in società, perché s’isolano dalla conversazione, per tubare o per litigare. Badare molto alla bontà e alla generosità dei vini: nei pranzi sontuosi, la sostanza è molto trascurata. Finito il pranzo, si passa in salone, col medesimo ordine: ma, anche lì, vi è più familiarità, ariiva qualche amico, qualche amica — le «pastiglie di Vichy» dei pranzi, perché aiutano la digestione - si ride modestamente, si fa persino della musica, si flirta un poco e, persino, si passa una buona serata. Il che non accade mai nei pranzi sontuosi.

IV. «Menu» di una colazione

Non e, forse, una colazione una delle forme più graziose della ospitalità? Non è quella che le signore mondane e gli uomini di affari, per non citare che due categorie, accettano più volentieri? Una colazione, è un convegno meno sontuoso, meno pretenzioso e meno preoccupante di un pranzo: ha qualche cosa di breve e di disinvolto, di brioso e di cordiale: le signore vi possono intervenire in tailleur, leggermente più ricco del tailleur sec, con un cappellino più vezzoso che complicato e gli uomini vi possono andare in tout de mème e se si tarda più dei quindici minuti di compiacenza, non importa: e se si va via dieci minuti dopo aver preso il caffè, nessuno va in collera. La padrona di casa che dà una colazione, può sbizzarrirsi in leggiadre fantasie, sulla sua mensa, con tovaglie e tovaglioli di colore, con chemin de table più originali che ricchi, con piatti di antica cera-

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