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una questione mondana. È così assoluto ed incontestabile il regno della fanciulla, nel ballo, quanto è invincibile la consuetudine della marsina nera. Ma poiché vi è della gente in vena di fare del bizantinismo mondano, poiché vi è chi tenta, anche danzando, di voler rifare il mondo, ecco entrata in discussione questa dolce e soave presenza, ecco che dobbiamo parlare anche di questo! Ma per discorrerne un pochino, così, accademicamente, fra noi, cominciamo per vedere che cosa fa l’altra gente elegante, quella estera, che è, mi duole il dirlo, alquanto più elegante, nella mondanità, che la gente italiana, in generale, e la napoletana. È vero, furiosamente vero, che Napoli rassomiglia a Parigi; ma ad un decimo di Parigi, non a Parigi tutta intera! È vero, anche, che è il sesto di Londra: ma le altre cinque parti di Londra portano una certa differenza. Ora, a Londra, prima di tutto, le ragazze vanno, dall’età di diciotto anni in poi, sempre, in tutti i balli: e le cronache mondane sono piene di nomi di giovanette, e, venendo in Italia, queste ragazze si meravigliano, che qui ballino troppo le signore maritate. Di Parigi, non ne parliamo neppure: le fanciulle sono le regine dei balli, mentre le maritate, anche le giovanissime, ne sono la decorazione, elegantissima, splendida, ma la decorazione soltanto. I figurini di mode sono pieni di abiti da ballo per signorine; le cronache non parlano se non di loro, il cotillon è sempre condotto da un giovanotto e dalla figliuola della padrona di casa, o da una nipote; infine, da una giovinetta di famiglia. E come se questo non bastasse, perché le ragazze possano anche più ballare, si sono inventati il bai blanc, dove addirittura le signore maritate fanno la tappezzeria. Dal Figaro alla
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