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la madrina lascia il posto a destra alla nutrice, che regge sulle braccia il piccolo battez2ato: il padrino va dirimpetto. A casa, ella accompagna al letto materno, il corteo che trasporta il cristianello, subito dopo il padrino: se cosati non vi è, è lei che porta il bimbo alla madre. Se la intimità con la famiglia è grande, spesso la madrina, dona il vestito da battesimo o il porte-enfant, col cuscino di raso: ma ciò non è di obbligo. Se si rimane in relazioni grandi con la famiglia del figlioccio, la madrina deve aver cure tenere con la creaturina: e darle l’anello di avorio sospeso alla catenina d’argento, il primo balocco di argento col fischietto, qualche crocetta di oro o di argento, il primo scapolare della Madonna. E la figlioccia o il figlioccio deve amar la madrina, come un’altra mamma.

III. Padrino di battesimo

È un onore che non si può rifiutare! Ed è, se vogliamo, alquanto pesantuccio, qualche poco più pesante del padrino di matrimonio. Or dunque, il padrino di battesimo è tenuto, nel giorno del battesimo, a offrire alla puerpera un dono, più o meno ricco, secondo la propria condizione, e secondo quella della puerpera, ma sempre un gioiello; a offrire al neonato o alla neonata una posatina completa, di argento, in iscatola, con le cifre del bimbo, ovvero un bicchiere di argento, dorato dentro, sempre con la cifra e sempre nell’astuccio; a portare la carrozza con cui si deve andare alla chiesa e pagarla lui; a regalare, in sacrestia, al prete, al sacrestano, al chierico: al primo una somma variabile da venti a cinquanta lire, al secondo dieci li-

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