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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu{{padleft:117|3|0]]ribili e spaventevoli fossero gli accessi della frenesia di lei, ciò nondimeno Stanton li stava con impazienza aspettando, perchè lo sollevavano in qualche maniera dagli effetti del delirio vago, malinconico o ridicolo degli altri.

Frattanto benchè lo spirito di Stanton fosse naturalmente fermo, la sua risoluzione non potè far fronte universalmente a tutti gli orrori da’ quali era del continuo attorniato; la impressione ch’essi facevano sopra i sensi di lui misero ben tosto in bilancia il potere della ragione. Le grida spaventose si ripetevano tutte le notti, come pure tutte le notti sentiva con raccapriccio i colpi dello scudicio per mezzo dei quali procuravano di farle cessare i custodi e guardiani. La speranza, la stessa speranza cominciò ad abbandonarlo quando si avvide, che la tranquilla sommissione con cui aveva egli creduto potersi guadagnare il favore de’ suoi custodi, non era agli occhi de’ medesimi, che una specie di follia particolare, ovvero una di quelle malizie astute e

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