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CAPITOLO V.
La sera susseguente Melmoth si ritirò di buon’ora. Il poco riposo, che aveva gustato la notte antecedente, gli rendeva necessario il sonno, e la malinconia del tempo non gl’ispirava il desiderio di prolungare la giornata. Era la fine dell’autunno; folte e grosse nubi trascorreano lentamente per lo cielo, come per uniformarsi alla noia che l’anima prova in questa stagione dell’anno. Non cadeva però neppure una gocciola di pioggia; le
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