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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu{{padleft:140|3|0]]erano affatto inutili; ella dunque immaginò, che il rumore terribile che si faceva in alto, provenisse dell’essersi impadronita di una cosa appartenente al defunto; pensò dunque di tosto disfarsene aggiungendo: Andiamo, andiamo, siate contento così in nome del signore. Ora che avete riavuto quello che desiderate, lasciateci tranquilli.

Melmoth a questa apostrofe non potè rattenere le risa. Ad un tratto si arresta avendo sentito un rumore che non era quello del vento. Zitto! grida, silenzio! Mi è sembrato di udire un colpo di cannone. Vi è qualche naviglio vicino alla costa. Tutti si posero in ascolto. Noi abbiamo già detto antecedentemente che la casa di Melmoth era vicina al mare; e perciò i suoi abitanti erano accostumati ai nuafragi e a tutti gli orrori da cui sono essi accompagnati, e dobbiamo render giustizia al vero, dicendo, che giammai segnale di pericolo imminente e di angustia gli avevano trovati lenti a correre in soccorso de’ loro simili.

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