< Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
30

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu{{padleft:35|3|0]]forse? soggiunse volgendo lo sguardo su quelle donne che gli stavano in torno al letto, elleno sarebber capaci di avvelenarmi. — Fidatevi pur di me; andrò io dallo speziale, e dovunque fa di bisogno, se voi lo desiderate. Il vecchio allora lo prese per mano, e facendolo avvicinare un poco più al letto cominciò a gettare sugli altri personaggi delle occhiate or minaccievoli ora inquiete e titubanti, poscia disse sotto voce al nipote: Vorrei bere un bicchiere di vino; ciò prolungherebbe di alcune ore la mia esistenza; ma non oso di dare a nessuno l’incombenza di andarmelo a prendere; me ne involerebbero una bottiglia. Giovanni rimase al sommo indispetito e dispiacente per quella osservazione. In nome del cielo, gli disse, permettete a me, signore, che vada io stesso a prendervi il bicchiere del vino. Voi non sapreste dove trovarlo, gli rispose il vecchio con una espressione di fisionomia, che Giovanni non seppe comprendere, ciò non ostante si fece ardito a soggiungergli. No, signore, non saprei dove

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.