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CAPITOLO XIV.


Io non sono superstizioso di natura, ma entrando nella chiesa fui sorpreso da un tremore inesprimibile, che mi sembrava giungesse perfino all’anima. Mi avvicinai all’altare; provai d’inginocchiarmi, ma una mano invisibile mi respingeva, ed una voce terribile interna mi pareva che mi dimandasse, cosa io venissi a fare in quel luogo. Mi si affacciò spontaneamente il pensiero, che quelli i quali mi avevano nella preghiera pre-

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