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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu{{padleft:109|3|0]]di vedere un cristiano, un pari del regno di Spagna, stipendiato in qualità di segretario di Adonia. Egli proseguì: e quando la mia carriera sarà compiuta, io verrò accolto nel seno de’ miei padri; e forse, aggiunse con una voce, cui il dolore rendeva dolce, solenne e tremula, forse nel seno della felicità rincontrerò quelli, che ho lasciati nel tempo dell’angustia: te, Zaccanà, il figlio delle mie reni, e te, Lia, la sposa del mio cuore. (Queste ultime parole furono dirette a due degli scheletri posti nella camera.) Sì, nel cospetto del Dio dei nostri padri si riuniranno i redenti di Sionne, e si riuniranno, come quelli, che non deggiono più separarsi per tutti i secoli de’ secoli.

A queste parole chiuse gli occhi, alzò le mani e sembrò assorto in una preghiera mentale. Cotesto atteggiamento operò vivamente sopra di me, e fu allora che con un vivo interesse gli dimandai notizia di Salomone, il quale per cagion mia erasi trovato esposto alla perquisizione degli inquisitori. Sii tranquillo, mi rispose

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