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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu{{padleft:277|3|0]]che potè, alla finestra, e pronunziò una parola, che sulle prime parve, che Isidora non avesse compresa. Tremante reiterò la sua dimanda. La risposta fu fatta con una voce più bassa ancora. Non osando credere a quanto aveva inteso, e lusingandosi, che il suo udito l’avesse ingannata, ella ripetè per la terza volta la sua interrogazione. Questa volta una parola spaventevole, impossibile a trascrivere le rimbombò all’orecchio. Gettò un grido e chiuse la finestra. Ahimè! la finestra non le tolse, che la vista dello straniero: l’immagine di lui le rimase impressa nel cuore.
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