< Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

97

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu{{padleft:102|3|0]]se presentata una volta senza esser vestita di velluto o di seta.

Nel soave accordo della bellezza e de’ moti di Eleonora, scorgevasi una certa tendenza naturale alla dolcezza ed alla sommissione; nel suo sorriso una malinconia piena di grazie; finalmente fuoco che brillava nei suoi sguardi era un mistero per lei medesima; ella sentiva, ma non sarebbe stata in grado di dire ciò, che sentiva. Rammemoravasi che alle prime visite, che ella fece al castello suo avo e sua zia non potendo porre in dimenticanza la bassa estrazione ed i principii fanatici del genitore di lei, l’avevano trattata con una specie di severa alterigia, e che il suo cugino Giovanni Sandal era stato il solo, che le avesse parlato con affabilità e rivoltole uno sguardo di compassione; come pure, che egli l’avea aiutata ne’ suoi studii e preso parte in tutte le ricreazioni di lei.

Giovanni Sandal, che era di un aspetto avvenente, aveva voluto prender servizio nella marina, ed in conseguenza era partito molto giovane

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.