< Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

165

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu{{padleft:174|3|0]]momento da perdere per salvare vostra figlia. Appena terminate queste parole spronò la mula e disparve per uno stretto sentiero in mezzo a delle roccie, che nessun viaggiatore poteva mai aver percorse. Il signor d’Aliaga non era per natura molto suscettibile di forti impressioni; senza di ciò il ricevuto avvertimento, la maniera misteriosa con cui gli era stato dato, il luogo selvaggio, ove si trovava, e d’onde aveva veduto di sparire sotto i suoi occhi lo straniero, avrebbero sopra di lui prodotto un effetto grandissimo. Egli, per vero dire, sulle prime risolvette di ritornare alla sua abitazione senza perdere un istante; e così scrisse ancora a sua consorte, ma essendo arrivato al luogo, ove divisava di passare la notte, vi trovò delle lettere, che concernevano i suoi affari. Un suo corrispondente gli annunziava un fallimento probabile di una casa di commercio in una città un poco distante dalla direzione che aveva presa per ritornare alla capitale, e dove la sua presenza poteva essere

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.