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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu{{padleft:200|3|0]]rare freddamente con la mano. Ponetevi in guardia, vile, o io farovvi vedere... Melmoth trasse fuori lentamente la sua spada e con una voce terribile: giovane incauto, gli disse, se io rivolgo soltanto questo ferro contro di voi la vostra perdita è inevitabile. Vogliate dunque esser più saggio e lasciateci parlare. Don Fernando non rispose, che con un secondo colpo, il quale forzò finalmente Melmoth a mettersi sulle difese.

Frattanto le grida d’Isidora erano pervenute fino al salone, dove si trovavano radunati i danzatori, che arrivarono in folla nel giardino dove erano pervenuti così altercando don Fernando e Melmoth, e con essi Isidora. I domestici sopraggiunsero portando delle faci accese; e la scena del combattimento, circondata da spettatori, offrì in un istante la chiarezza del giorno.

Separateli! separateli! salvateli! esclamava Isidora prostrata ai piedi de’ suoi genitori, che unitamente a tutto il resto contemplavano quello

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