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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu{{padleft:215|3|0]]ficiente presenza di spirito per appoggiare sulla osservazione, che, privandola troppo istantaneamente del nutrimento al quale era abituata, la vita di lei potrebbe correr pericolo. I giudici acconsentirono e fu ricondotta alla sua prigione.

Le ore accordate ad Isidora erano rapidamente trascorse. Verso la mezza notte si aprì la porta, ed ella vide comparire due servitori del luogo, i quali avvicinatisi al letto, ove era assisa Isidora, le dissero di loro consegnare la bambina. Prendetela, rispose, la prigioniera con una voce e mala pena intelligibile, I ministri visitarono la cella; la prigioniera rimase immobile per tutto il tempo della loro ricerca, la quale non fu lunga, ma vana. Quando questa fu terminata, Isidora con uno scroscio di risa spaventevole disse loro: Insensati! e dove pretendete di ritrovare una figlia, se non nel seno della sua genitrice? eccola... prendetela... ora è vostra... io ve l’abbandono!

Ella pronunziò queste parole con un grido, che fece gelare il sangue

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