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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu{{padleft:232|3|0]]braccio terribile pareva che ne sospingesse la lancetta; questo arrivò al suo termine, egli cade giù precipitoso, egli arde, egli strida ed urla. I flutti fiammeggianti ricuoprono ad esso il capo, e l’eternità fa rimbombare queste parole: fate luogo all’anima dell’Uomo Errante. Le onde ardenti e frangentisi contro i macigni rispondono: Vi è posto per molti altri ancora. Melmoth si risvegliò.
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