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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu{{padleft:24|3|0]]Tutta la famiglia lo seguì, ma quando fu assisa a tavola pareva che ignorasse il motivo per cui si era quivi radunata. Walberg divorato da quella sete, che nasce dalla inquietudine e che nessuna bevanda può estinguere; non cessava di dimandare da bere; sua moglie, che provava della difficoltà a mangiare alla presenza dei domestici ricolmi di maraviglia, fece loro un segnale perchè sortissero, ma alla loro partenza non riacquistò l’appetito. Verso la fine di questa triste refezione fu detto a Walberg, che qualcuno lo dimandava. Egli sortì e dopo pochi minuti ritornò; il di lui aspetto non sembrava punto alterato. Si assise di nuovo, e sua consorte sola osservò un sorriso amaro sulle di lui labbra intanto che riempieva di vino un largo bicchiere; dopo di esserselo approssimato alle labbra esclamò: alla salute degli eredi di Saldang! Quindi invece di bere il vino, gettò il bicchiere per terra, e coprendosi il volto col tovagliuolo, andava ripetendo: neppure un ducato, neppure un ducato!

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