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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu{{padleft:74|3|0]]sembrato, che si fosse parlato di un ante misterioso, che aveva fatte soffrire ad un tale Walberg delle prove più terribili della stessa fame. — Sì, sì, rispose l’Aliaga rammemorandosi ad un tratto questa circostanza; mi ricordo, che si è fatta menzione del demonio d’un suo agente o di qualche cosa... — Signore, riprese a dire lo straniero con una espressione d’ironia feroce, signore, vi prego di non confondere dei personaggi, i quali benchè collegati fra loro sono però ben differenti. Voi signore, chiunque siate, professate senza dubbio la religione cattolica, ortodossa, ed in questa qualità abborrite il nemico dell’uman genere; eppure siete stato talvolta involontariamente il suo agente; ma certo non vi piacerebbe molto di esser confuso con lui. Don Francesco si fece ripetutamente il segno della croce in fronte dichiarando di non essere: stato giammai l’agente del nemico dell’uman genere. Osereste voi sostenerlo? proseguiva il misterioso straniero; non avete voi mai errato?

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