< Pagina:Meditazioni storiche.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

a’ lodatori didascalici di una delle tre professioni; od anche a qoe’discorritori di storia che, fatta tavola rasa delle memorie del genere amano, tentarono riedificarlo astrattamente, o, come dissero essi, filosoficamente. Fondiamo noi la filosofia nostra sai fatti; e cosi qai sa questo provalissimo, che i primi padri del genere umano ruppero e faticarono snbito la terra a trarne lor nutrizione vegetale, comf traevano la animale dalla pastorizia o dalla caccia. E la osservazione della natura umana verrà poiin ognuno a confermare tal conchiusione storica; l’uomo non 4 nè carnivoro nè erbivoro unicamente; ei cerca volentieri l’ano e l’altro cibo insieme; ma s’adatta più difficilmente e forse non bene mai al cibo animale esclusivo.

IX. Io credo cosi poco a niun costume universale in quelle genti primitive, che non dirò tale nemmeno il vagare. Il quale tuttavia fu certamente il piò vicino ad universale. Fu carattere, costume distintivo, vita solita di quella etft; ogni età ha la sua. Ma, fu impulso soprannataralmente dato, o natnralmente wsnuto in quogli uomini? Io direi l’uno e l’altro; moltiplicarsi e spargersi, dovettero essere dae necessità imposte insieme, e sentite; e se alcuni, se molti a quella età, come poi nelle successive, non sentirono le necessità imposte, allora fn che intervenne Iddio soprannaturalmente a sforzarli. Ad ogni modo, la celerità e I* ampiezza della dispersione mostrano, che non migrarono nè vagarono quelle genti probabilmente per sola necessità di provvedersi il vitto, per mutar coHì o pascoli o cacce; ma, e per queste ragioni, e per vaghezza, per piacere, per ahito. Migrando s’avvezzarono a vagare; "quella preéifposizione naliv% al viaggiare che si ossemi ora ia alcuni individui, fu allora nelle intiere genti, e in quasi tutte. E continuarono, non solo per le convalli facili alla coltura e. feconde di pascoli o pej li monti selvosi e ricchi di belve, ma per le arse sabhie meridionali, e per le agghiacciate settentrionali, e per piani e per monti, elnnga i fiumi ed attraverso, e costeggiando i mari interni ed esterni in ogni maniera, come è chiaro dal trovarle in pochi seooli penetrate in tanti angoli della terra. Che piò? se noi ei spogliamo di quel pregiudizio che fa inventar tutte

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.