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quest’ultima considerazione intorno a qnella condizione, a quella civiltà cosi antica, cosi perenne, e ancora odierna delle genti. Evidentemente, s’appressa oramai il termine di essa: sono contemporanei nostri gli nltimi esempi di essa; noi assistiamo agli estremi colpi dati, alle invasioni finali fatte contro essa. Reliquie dei mondo primitivo, queste genti or disperse e nascoste s’assomigliano a que’cadaveri coetanei loro, rimasti interi finché sequestrati ne’sepolcri, ma che si sfasciano in polvere appena tocchi da quell’anra, che i pur vita ài corpi ancora animali. E tale ad essi é la civiltà. Ma qual civiltà? Non, certamente, ninna delle antiche sopravviventi, niuna delle moderne non cristiane. L’une e l’altre vengono meno elle stesse, incapacissime d’nsnrpazioni. Una sola civiltà nel corso de’ secoli fu ed é usurpatrice, invadilrice, propagandista in grande, la Cristiana. Ella sola spinse e spinge di ridotto in ridotto quelle genti che fnrono la società primitiva, e parvero ad alcuni la normale del genere nmano. E lasciamo poi, chi pnr voglia, accusar la vittoriosa, compiangere i vinti, e desiderar le bellezze pittoriche o poetiche delle selve vergini or estirpate, delle solitudini or popolate o della vita già semplice or complicata; cantiam vittoria almeno noi, noi contemplatori di storia, contemplatori delle vie della Provvidenza, contemplatori cristiani.
fatti paragoni delie condizioni simili in età diverse. Tutte le scienze s’avanzano a questo modo; le scienze naturali souo classificazioni, cioè paragoni; la geologia, l’anatomia comparata principalmente. Perchè non tenterebl»si la storia comparata? Le arti atesse si compiacciono di siffatti riaccoatamenti. Alcuni pittori moderni vanno introducendo l’uso di ritrarre i patriarchi biblici non più in quegli abiti greci, romani, veneziani, fiamminghi od anche turchi, che li facevano ridicoli a malgrado di qualunque maestria di pennello, ma negii abiti arabi moderni, che se non sono Identici, certo danuo idea più approssimativa degli antichissimi. In istoria prevale presso alcuno il metodo opposto. Non che cercare, si fuggono i paragoni; e sia ignorauza, pigrizia, timidità o strettezza d’animo, si restringono gli argomenti, si considera ogni età, ogni nazione, ogni regno o città dasè: e ciò si chiama poi politica, scienza pratica, od anche amor patrio esclusivamente.—Nè contraccambiaremo noi le esclusioni e i disprezzi; ma non ci fermeremo per essi.