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Germaniche.
X. La dote non la reca la moglie al marito, ma il marito alia moglie. Intervengono parenti e congiunti, ed approvano i doni; non delizie donnesche, o di cbe ornar la chioma della sposa novella, ma bnoi, e cavallo bardato, e scudo con framea e spada. {Ib.. 18.)
Che 1 Germani eompnster lor donne è InMiteMle: la legge da’Borgognoni portai: e se alone cecetstia donna aanaa ragiona, le dia aaa somma ego ale a qneUa che «ma pagata per averla « {lit. — Teodorico re degli Ostrogoti ael dar ana nipote ad Ermanfredo re da’ Tarlngi gli fa eerivere da Casilodoro: e Nel ri annusiamo ebe al giunger da’ veotri legati abbiamo, por questa cola isappretzabile,a secondo 1/oso delle genti, ricevuto 11 pnso inviatoci, cavalli bardati d’argante, eome conviene a eavalli da nosze. «(Casaiod., Far., lib. iv, ep. 4.)
Fìim questi gufasi tampL nella basta sassonia |ll aposaUausI chiamavano Brudkop’ eùtsfltWihup’teointra della sposa). Melali», jttoiTi uneUnm AUemands, pag. 801, eot. 2. (Nota del signor Gnisot.)
XI, In tanta gente son pochis
Moderne.
X. Il medesimo avviene dovunque ’il marito compra sua mo1glle; è questa una proprietà, una cosa, una schiava di quello, t Presso agii Indiani della Guiana, le fanciuiie non recan dote alio sposo.... L’indiano che sposa un’indiana fa al padre regali di conto: un amacco, nna barca, alcune frecce non basterebbero; egli deve lavorar un anno per il futuro suocero, far legna, andar alla caccia, alla pésca, ec. Le donne presso ai Guianesi sono una vera proprietà. » (Giornale Ms. d’un soggiorno alla Guiana, del signor di U....)
E il medesimo avviene presso ai Natcbez, in parecchie tribà Tartare, in Miagrelia, al Pegù, presso a parecchie genti africane. (leWr. édif., tomo Vii, pag. 231; Lord Kahs, sketches o f the sistory ofMan, tomo I, pag. 184186, ed. ln4, 1774.)
(Agg.) E presso ai Turooraannì. (Bdrnes, op.cit., tomo III, p. 20, trad. fr.)
(Agg.) t ATondjourrah in Abissinia, lo sposo, fatte le promesse, dà allo suocero un camello ed una camelia; alla suocera due ceste di riso, una di grano, un fazzoletto rosso, nna teia turchina di surate ed alcune altre inezie. » (Lettera del signor Abbadie dalle sponde del Mar Rosso, il 27 die. 1841. Giornali francesi d’ottobre 1842.)
XI. Dicono <>.iw> l’adulterio era
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