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meditazione ottava.

del cnlto e della tradizione sua. ’ Tutti in somma eran nomi d’un solo, del solo Dio; eran nomi vari tratti dalle proprietà varie di lui. Ed ora, senza rientrare nella questione della lingua primitiva, e quindi in quella come sonassero in essa questi primi nomi, ei si può certamente affermare che in essa fossero questi od altri simili comunque sonanti. Ma succeduta la dispersione delle liugue e delle genti, dovette succedere una nuova e maggior moltiplicazione di nomi dalle traduzioni varie de’ vari nomi e dallo sminuzzamento della tradizione nelle genti sminuzzate. Il maggior danno della confusione e dispersione delle lingue fu la confusione e dispersione del nome di Dio. Que’ nomi, sovente da noi ripetuti, di Bel, Ormusd, Ammon, Bram, Theoth, ed altri forse primitivi, i quali suonano a noi come nomi d’Iddii diversi, d’Iddii nemici del nostro Iddio, e che tali furono veramente nelle età successive, non furono forse dapprima ae non nomi tradotti del vero e solo Iddio nostro. Il trovarsi

1 Tolgo da un Ms. comunicatomi dal Peyron la spiegazione più precisa e scientifica di questi nomi: — « Dio neila legge di natura, aveva parecchi

• nomi: Adonai, che vale signori miei, giacché il plurale di dignità è anti» chissimo. Elohim, nuovamente in piurale, nota Venerabili, Adorabili.

• Per l’onnipotenza fu detto sciaddài, e per l’altezza Eliòn. Ma questi no» mi, perchè inventati dagli uomini, furono pure abusati, e si accomuna» vano eziandio ai falsi Dei, talora anche ai personaggi d’alto affàre. » Quando poi Dio cominciò la grande opera deila legge scritta, egli stesso

• e’ impose un nome dicendo a Mosè Mi chiamo Iehova, e vale i. Il solo

• verbo eetere poteva con filosofica esattezza denominare l’essere assoluto, » infinito, supremo; ogni predicato aggiunto sarebbe stato od inutile o » falso. Dio è l’enere, il solo eteere. Quai altro popolo dell’antichità pub

• vantare tanta accuratezza filosofica? Che dire dei Latini, presso i quali » il vocabolo ene era ignoto? Dio solo poteva giustamente definirsi, ed il

• nome Iehova è una prova della divinità della Genesi. Questo nome impo» stosi da Dio medesimo fu sempre mai un oggetto di venerazione e di culto; » Dio fu pregsto per il suo nome, operava per il suo nome, era tremendo » per il suo nome, il suo nome non si poteva prendere in vano. La venera» zione andò tant’oltre, che ii soio sacerdote massimo poteva pronunziarlo > nna sala volta ogni anno neil’intimo recesso del tempio; caduto qnesto, » divenne ineffabile. Dove nel sacro testo stava la parola Iehova, il voigo » leggeva Adonai; che se il testo diceva Iehova Adonai, il popolo leggera » Elohim Adonai. Infatti i punti vocaii che animano ie quattro consonanti » del nome inelTabiie, sono precisamente queili di Adonai. Se cosi è, quali, » mi si dirà, saranno stati i punti vocali propri deile quattro consonanti » di tal nome? ossia quale sarà stata la genuina pronunzia del nome inef» fabiie? L’abate Caluso, mio venerato maestro, meritamente conghiettu» rava, che la vera sua pronunzia fosse lahavè. »

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