< Pagina:Meditazioni storiche.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

sira abbiamo particolari; ma il primo fo certamente come i vicini, nn regno moderato dalla condizione gentilizia; e della seconda noi congetturammo, che questi e gli altri semitici si scostassero meno che i Chamitici e che i Giapetici dal monoteismo. Tuttavia essi se ne scostarono certamente, posciachè per ciò appunto Abramo migrò di mezzo alla propria gente Caldea; ’ e del resto, noi troveremo in breve questa essere stata gente e casta sacerdotale degli Assiri impe’ rianti, ondechè è molto probabile che tal fosse de’ primitivi fin dal principio della idolatria.— Ma se abbiamo cosi pochi particolari interni di questa e delle altre genti semitiche primitive, noi abbiamo fatti esterni importantissimi. £ prima quello già accennato di Chodorlahomor re degli Elamiti semitici di oltre Tigri; il qnale fin dal principio di questa età, verso l’anno 2000, contemporaneamente alla discesa di Abramo, spinse sue scorrerie di qua dal Tigri e dall’Eufrate fin sul Giordano, dove ridusse a dipendenza sua cinque re di quelle regioni. Qui è innegabile una prima invasione semitica nelle terre Chamitiche, uno primo di que’ grandi re regnanti su re minori, che vedremo essere stata forma costante de’ cosi detti imperii Asiatici. È innegabile essersi esteso questo imperio o gran regno Elamita e sui cinque re minori del Giordano e su quell’Amraphel re di Babilonia, che ritroviamo con due altri di genti ignote venir poi dieci anni dopo còme sussidiari dell’Elamita, re dei re e duce di tutti gli altri in tutto ciò.’ Ma quali, di quale schiatta erano tutti questi re minori dipendenti dal grande? Non può quasi rimaner dubbio a chiunque consideri le condizioni, gli usi costanti di quell’età, di quelle guerre. Queste solevano essere guerre di schiatte contro schiatta; e il vincitore non soleva lasciar sussistere la schiatte nimica, non almeno il re della schiatta nimica ne’ regni conquistati. Le conquiste erano cambia

« Gen., XII, 1. — Qiudit., V, 6,7. — Eccletiatt., XLIV, sO, sI.

  • Om., XIV. Io non posso se non maravigliarmi della poca attenzione conceduta dagli storici profani a questo fatto deila prima Invasione semitica. Forse l’importanza di essa parve scemata dalla sconfitta data da Abramo co’suoi 318 segnaci al conquistatori. Ma questa evidentemente non è se non una zuffa piccola, un combattimento di retroguardia, una ripresa di bottino, che non distrugge, anzi conferma la grandezza e il modo dell’invasione descritta pochi versetti addietro dal sscro storico.

19»

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.