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sponde dell’Indo meridionale, e s’estese di là sulla marina occidentale della penisola e in lotto il mezzodì di qoesta. E probabilmente ella s’estese pare più settentrionalmente sol Gange, diventandovi casta servile, e forse anche al di là. Trovami ancor oggi nell’India popolazioni, lingue, calti eccezionali, molto diversi dalle schiatte, dalle lingue, dalie religioni settentrionali e più nniversali; ed a queste eccezioni appunto rivolgendosi gli studi di parecchi ultimi eroditi, fanno sperare nuovi particolari di questo ad ogni modo certo ed importantissimo fatto dell’origini etiopiche.1
III. Ed è poi universalmente accettato l’altro fatto, che sono giapetiche le lingue, le tradizioni, le religioni, le genti settentrionali del Penjab, e di tutta la gran valle del Gange. Il sanscrito, lingua antichissima, il Pracrito, il Pali e gli altri dialetti di essa mostrano numerose somiglianze e quindi indubitabil fratellanza coll’antico ZendoPersiano od Ariano; e tanto più ne’ monomenti più antichi di qua e di là.1 Ed Ariani si professano e chiamano sè stessi i Brahmani, gli Ksatrii, i Vaisii, cioè le tre caste anticamente libere anzi signore e partecipanti al pieno culto, le tre sole che si possan dire optimi jurit, o constituenti le antiche genti Inde settentrionali. 9 E dall’Ariana od Heeriene, da nn monte Mera o in generale dall’occidente dell’Immaus, dall’alto Indo e dagli alti affluenti di esso, derivano tutte le tradizioni, le cosmogonie, le teogonie, i miti de’ lor lihri sacri; là
’ Io non ho alla mano se non la memoria intitolata On the ante Brahminical tcorship of the Binitu in the Deam by J. Stephemtm nel Journal of Jtoyal Àsiatic society, n° 13, pag. 239; ma queato rimanda ad altri. — Del resto lascio intera la questione del culto e delle genti dei Nagas (serpenti), inopportuna, a parer mio, finché non saranno sciolte quelle delle religioni di Brahma e Buddah. Vedi intanto le note al Foe Koue si, pag. 161,340. Il culto mi sembra anteriore a quelle due religioni; le genti (notizia comunicatami dal Gorresio) sono rammentate nel Mahabharata come d’oriàpe comune a’ Brahmani. Ma d’origine comune Ariana? ovvero comune Giafetica, ed anche più ampiamente Noachica? — Ancora parmi importante a notare quella tradizione rimasta ne’ poemi Indiani (principalmente 11 Ramayana) di un popolo di scimmie; tradizione che non mi sembra poter accennare altro che un popolo di Negri, cioè di Etiopi o Chusciti.
1 Vedi 11 classico lavoro di Burnouf, Commentale eur le Yagna, l’un dee livree religieucc dee Panie, voi. 1, Paris 1833, pag. 460, n° 885 e passim. ’
- Cosi nel BigVeda (Étudee tur let hymnet du BigVega, par Néve. Paris 1842, pag. 88, 89). — Cosi pure nel Ramayana. (Notizia favoritami dal Gorresio.)