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lita ed abusala da’ Brahmani. — E tntta questa spiegazione, o teoria, io m’affretto a dirlo, è mollo bella, e massime nell’ultima parte sua. Poco prima dell’epoca di Ciro, verso il fine dell’età che studiamo via via nelle varie naEioni, noi troveremo in due altre, nella Cinese e nella Greca, due simili sollevamenti della ragione umana contro alle religioni, contro alle tradizioni pervertite; e quindi si farebbe probabile questo sincronismo del sollevamento indiano. E questi sincronismi sono delle più belle e più feconde osservazioni che sien date a fare alla filosofia storica: ondechò noi vi ci fermeremmo molto volentieri; se non che i fatti storici ultimamente acquistati dalla scienza non ci concedono d’ammetterla qui senza modificazioni.1
Vili. Il fatto, oramai indubitabile, che il culto di Buddha esisteva già all’anno 1600 avanti Gesù Cristo, distrugge compiutamente non solo l’ipotesi che ella sia una ribellione filosofica contemporanea all’altre del secolo VI, ma quella che ella sia nna ribellione od nn’eresia in niun tempo, di ninna maniera. 11 1600 avanti Gesù Cristo non potè essere età nè di ribellioni nè di eresie a religioni che non erano ancora bene stabilite, che andavano componendosi.di vari cnlti; non potè essere in particolare étà di ribellione nè d’eresia alla religione Brahmanica che veniva allora appena componendosi ne’ Vedi. Il fatto che il’culto di Bùddha fu contemporaneo se non anteriore ai Vedi, trae alla conseguenza necessaria ch’ei non potè essere sa non cullo o religione lasciata fuori di quella composizione. E tal consegnenza fu mollo probabilmente veduta da’ due grandi’studiosi della religione Buddhica Abel Rémusat, e Klaproth; ma spentisi amendue nel fiore de’ loro studi, non ebbero tempo ad esporla. 1 E fu veduta dal Troyer, il traduttore e commentatore
1 Io ho fatto questo sunto dell’ipotesi classica come ho saputo meglio, abbreviando. Ma non vorrei mi si dicesse come già a taluno: che quando voleva combattere un libro, ei io rifaceva prima in modo da combatterlo facilmente. 61i studiosi che voglian. l’ipotesiclassica negli ultimi espositori, veggano dunque Mill, op. cit., tomo i, lib. Il, cap. VI, pag. 329—Eiphinst., op. cit., lib. 1,11, iU. — Barchou de Penhoen, Histoire de l’empire Anglait dan» l’Inde, Paris 1840, tomo4, lib. II.
’ Vedi tutta la bella prefazione del Landresse ai commento del Foe Koue Ki.