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non ebbe nemmeno allora occasione di molare molto quella medesima nazionalità. E qui dunque, come nell’India, non sono le istituzioni che abbian generala l’immutabilità; è la non mutazione quella che produsse istituzioni immutabili, o per meglio dire, difficilmente mutabili. Il vedere confusamente una tal qual relazione tra due grandi fatti, è critica, è filosofia storica non rara, e direi quasi un po’ grossa; la critica più fina sta in discernere qual sia causa qnale effetto tra due fatti correlativi. — Ad ogni modo, da questa immolazione ed immutabilità venne quell’autorità esagerala del padre di famiglia, che è resto dell’età patriarcale; e che, come tutti i resti di età troppo discoste, è piuttosto degenerazione che reliquia buona, piuttosto contrassenso, sconnettitura e disordine che ordinamento. L’autorità patriarcale dovett’ essere senza dubbio santa e dolcissima ad esercitata e sentire all’età che era sola e suprema; ma essa, o piuttosto la finzione di essa, diventò cattiva e nefanda, quando si risali di patriarchi in patriarchi fittizi fino al fittizio supremo, l’imperatore. Tolti i descrittori di qualche senno concordano oramai a mostrarci pessimo l’effetto civile di quell’autorità paterna cinese, che eccitò già le troppo semplici ammirazioni de’ primi viaggiatori e missionari, e le non semplici esagerazioni degli scrittori del secolo scorso; e noi siam per vedere in breve il mal effetto venutone nella religione. — Ancora, dalla non mutazione venne quell’altra esagerazione più famosa delle cerimonie cinesi. Gli osi patrii sono la più santa cosa umana che sia in qualsiasi nazione; per essi questa si distingue, fa corpo od anzi ha anima, è quasi persona da sè; utile il serbarli, felice l’amarli, onorando il difenderli, sventura, danno, vergogna il perderli. Eppure, tanto è vero che ogni cosa umana migliore diventa cattiva esagerandosi, che tali diventano anche gli osi patrii troppo immutati; che perdendosi lor opportunità, diventano inntill od anche nocivi; perdendosi lor esercizio vero e vivo, diventano cerimonie. Molti imperii e regni orientali ed occidentali caddero in cerimonie: ma il Romanogreco e il Cinese danno i due più chiari esempi (antico e spento l’uno, molto più antico eppur sopravvivente l’altro) di questa rise

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