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mente. — Del resto, non volendo ceder tal vantaggio di brevità, io dovrò continuar ad essere sintetico per lo più, ed essendo sintetico, a parer dogmatico; e ciò dico per rispondere all’accusa che me n’é già stata fatta. Ché, quanto a quell’altra, de’ pregiudizi religiosi, ella mi pare un po’vecchia per gli anni che corrono del secolo, non XVIII ma XIX; il quale io non credo che termini senza che sia riconosciuta nniversalmente l’importanza del gran documento biblico per la storia antichissima di tntte le nazioni, e per quella dell’Egitto poi sopra tutte le altre.

II. Due grandi immigrazioni primitive, due schiatte Chamitiche passarono evidentemente d’Asia sul Nilo; sull’altissimo, quella che dalla Bibbia è detta de’ Chusciti e da’ Greci degli Etiopi; e sull’alto e basso, quella delle genti che in lingua propria chiamaronsi Chem, nelle lingue semitiche Mezr o Mezraim, nella lingua greca Egipzii. — Ma quale delle due immigrazioni fu prima? Quella scuola storica che s’era fitto in capo il sistema, che gli uomini sieno nati originariamente ovvero rimasti dopo il diluvio qua e là dappertutto su’ monti onde avvallassero a poco a poco, decise naturalmente: che primi furono gli Etiopi, prima la rozza civiltà loro onde venne la egiziana progredita. Noi poi crediamo i primi postdiluviani aver seguiti si nelle loro migrazioni piò o meno i corsi de’ grandi fiumi; ma ora scendendoli ed ora risalendoli, secondo che incontravano prime lor fonti o lor foci. E perché a’ vegnenti dall’Asia veniva incontrata più facilmente la foce del Nilo, crederemmo che indi risalissero ed Egizii ed Etiopi più probabilmente; se non che può essere, che questi venissero direttamente dal loro gran centro di Babilonia, spargendosi sulle marine arabiche occidentali (come li vedemmo sparsi sulle persiane ed indiane), e quinci passando il poco largo Eritreo o il meno largo stretto di Bab-el-Mandeb, in quella terra di Meroè che serbò e serba il nome di Sennaar, identico con quello antico della Babilonide. E quanto alla civiltà ed a’ monumenti etiopici, io veggo i migliori archeologi presenti stimarli piuttosto degenerazioni che modelli degli Egiziani; ondechè in tutto direi l’immigrazione etiopica probabilmente posteriore, forse contemporanea, ma certamente

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