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d’Eliopoli,1 egiziani i cortigiani che banchettarono separati da’fratelli di Giuseppe perchè era illecito ad essi il mangiare cou gli Ebrei; s egiziani in somma il re e tutla la gente che si servivano della lingua egiziana,3 e non intendevano la ebraica semitica, * il re e la gente, presso a cui Giuseppe fu ano di que’servi innalzati a potenza cbe son frequenti nelle corti orientali antiche e moderne, e presso cui servi si professarono e rimasero gl’Israeliti. Se questi fossero venuti presso agli Hyckshos, essi sarebbon venuti e rimasti compagni di condizione e potenza a que’ loro consanguinei. Ei bisogna richiamare chiara alla mente l’idea di tutte quelle civiltà: nelle terre, nel regno degli Hyckshos, questi eran gente signora, e gli Egizii ridotti a genti servili; ne’regni rimasti egizii, eran signori essi, e servi i pastori. E poiché servi furono i pastori Israeliti fin da principio, signori dovettero essere gli Egizii. Ma, quando e dove avvenne quest’immigrazione della famiglia Israelitica? Prima o durante la invasione degli Hyckshos? Nel regno di Memfi ancor durante, o in quel di Tebe rimasto ultimo nazionale? Non è per ora e non sarà forse mai possibile il determinarlo, tra le grandi dubbiezze cbe rimangono nella cronologia biblica e nell’egiziana.’ sappiamo dubitare, non meno che asseverare. La storia di questi tempi cosi lontani non è fallibile altrimenti.
VI. Ma storia, cronologia e monumenti, tutto diventa comparativamente chiaro e bello in Egitto dalla cacciata in poi de’ signori stranieri. Quinci incomincia una grande età; quinci la riunione, l’ordinamento, la civiltà, la cultura, le
1 Gen., XLI, 45.
» Ìbidem, XL1H, 32.
• Ibidem, XU, 45.
4 Ibidem, XLII, 23.
1 Posto che i fratelli di Giuseppe furono da lui presentati ad un re egiziano, diventa molto importante a studiarsi il monumento di Beni Hassan recato dal Wilkinson, Marniere and Cusloms, tomo II, pag. 296. Perciocché ivi è ritratta una simile presentazione, fatta da un ministro egiziano ad un re egiziano, di servi pastori con figure semitiche; i quali o sono dunque Giacobbe e i cinque figli diluì (Gen., XL111,3), o, se no, qualche altra immigrazione molto somigliante. Di che decidano i filologi dall’iscrizione geroglifìQa. Che se trovassero esser questi veramente^ figli di Giacobbe, io non saprei monumento al mondo più interessante che questo, e se n’avrebbe grande aiuto alla cronologia biblica.