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critici sinceri e spregiudiciti per lo più, ma non liberi forse del tutto ancora da quelle nltime preoccupazioni. E quindi è che, a malgrado tanti lavori, non è finora, o non parmi, niuna esposizione del Pantheon egiziano cosi anticamente conosciuto, la qnale pur sia più satisfacente che quelle dell’indiano o cinese o persiano cosi nuovamente esplorati.1 Nè io spero essere più chiaro, non essendo possibile una chiara esposizione d’nn non chiaro sistema. Tuttavia alcuni raggi di Ince mi sembrano scaturire, a chi sappia non repudiar nessuna delle notizie, non fuggir niuno de’ riscontri che si possan trovare. Ma mi scusino i semplici ieggitorì, se in materia cosi oscura le spiegazioni diventano sovente, per necessità, discussioni ed analisi; e gli eraditi all’incontro, se queste abbrevio od anche tronco,’per tornare alla esposizione sintetica; è duplice necessità dell’opera mia— I padri degli Egizii dovettero senza dubbio aver anch’essi originariamente nn Dio solo, un Dio sommo. Ma di tal Dio non trovasi cenno in niuna storia nè monumento: non trovasi nion nome egiziano come Baal o Brahma (forse Buddah) o shamTi, o Thien, che possa dirsi sinonimo di Adonai, Elohim, o sciaddai, che possa dirsi aver serbata già, guastata poi, l’idea del Dio unico. Gli Egizii,fin dal loro giognere in Egitto, sembrano aver già avuto per culto sommo, il culto degli astri, quello detto sabeo (che sarebbe nuova prova di moderata antichità); ma avervi aggiunti in breve e lasciati diventar principali altri culti, o nazionali di tutto Egitto o soprattutto gentilizi di questa o quella città. Tre sorta di colti, tre qualità d’Iddii sembrano in somma essere stati in Egitto.
1° Gli iDdii sabbi: il cielo, gli astri, il sole, la luna. Ma questi non furono a lungo principali. Il sole stesso detto Ri, Re o Phre, non fu o non rimase Dio sommo sotto quel nome,
1 È grave danno per noi cfae il Rosellini non abbia pubblicate le sae illustrazioni della religione egiziana. Esso è di quelli che giovano per la candidezza e la ricchezza delle ioro esposizioni, anche a chi li abbandona e combatte. Il Panthéon di Champollion è lavoro di lui inferiore a tutti gii altri. Heeren, Politique et commerce, tomo VI, e CreuzerGuignaut, tomo I, pag. 383, sono invecchiati. Wilkinson, Cuetome ani Uannere, 3* serie*, è il più nuovo e più compiuto, ma pur invecchiato, incompiuto, e non satisfacente.