Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
sotto l’idea pnra di sole; non ebbe colto separato se non forse in Eliopoli. Bensì questo nome di Re o Phre si trova aggiunto a quello del dio Ammone, a quello dei re delti Faraoni o figliuoli del sole; e il simbolo di lui, il disco alato, trovasi sul capo di molti iddii maggiori e minori, talor dei re, e solo poi frequentissimamente.1 Ei sembra chiaro: rimase nn’idea, nna reliquia del grande iddio sabeo; si fecero procedere tutti gli altri iddii da lui, s’identificarono con lui, ma in somma non rimase esso Dio sommo; e come esso avea fallo dimenticar il Dio vero e primo, cofei fu abbandonato esso per gl’iddii procedenti da lui.
11° Degli iddu nazionali è solenne il testo d’Erodoto: « Tutti gli Egizii non adorano egualmente i medesimi Dei; » rasi non rendono il medesime colto se non ad Iside ed » Osiride che é Bacco. » 1 Quindi s’avrebbono, Come iddii comuni a tutto Egitto, que’ due soli; ma parecchie altre no* tizie antiche e i monumenti poi sembrano aggiugner loco Horo (identificalo da Erodoto con Apollo), figliuolo di Iside e d’Osiride; e poi forse seb padre di questo. Ma (contraddizione non insolita nelle antiche mitologie) nè seb il padre d’Osiride, nè Osiride padre di parecchi Dei maggiori, noia sembrano essere rimasti Dei maggiori essi stessi; furono anch’essi quasi detronati dagli iddii particolari d’ogni città; rimasero non maggióri, e tuttavia non minori, quasi eccezionali o fuor di lista.
Ili" E i veri Dei maggiori furono senza dubbio gli inoii gentilizi; quelli che Erodoto dice variamente adorati nelle varie parti d’Egitto, quelli che noi troviamo Dei e Dee speciali d’ogni città. Disputasi, per vero dire, qnali fossero precisamente gli otto che Erodoto pone nel primo ordine, senza nomarli; quali i dodici ch’ei pone in secondo ordine, e quali i lasciati nella folla del terzo ed ultimo. Ma ad ogni modo, i più di quelli che ci sono {jali dalla storia, dai monumenti, dalla filologia come iddii principali, ci sono dati pure da’ me
1 Isaia, XVIII, 8, vedendo questo simbolo cosi frequente, chiama l’Egitto, terra del disco alato. Koseilini fu ii primo, credo, che diede questa beliaed evidente spiegazione.
» Lib. II, g 42; e confr. col § 46.