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nella città di sparta, rimate o diventi gente Dorica principale. Avevano dapprima nn re come tutte le altre genti Elleniche o Pelasgiche; ma, fosse caso, o fosse già quella tendenza a governo più largo che si scorge verso quel tempo in tutta Grecia, in breve n’ebber due; e fosse effetto o causa, questo fatto segna l’epoca prima della grandezza di sparla. Poi, fosse di nuovo caso o larghezza crescente, a capo del governo trovossi Licurgo figlio di re, zio di due re in minor età, ma non re. E valendosi dell’occasione, diede o rinnovò a riunì le leggi patrie, quelle leggi che son forse le più meravigliosamente temperate di regno, aristocrazia e democrazia fra tutte le antiche; quelle leggi che stettero cosi e fecero durare lo stato spartano oltre ogni altro Greco. Licurgo fu, a dir dell’antichità tutta, il più gran legislatore, ed uno de’ maggiori uomini di quell’antichità. poi, dicesi che non fu legislatore, od anche che non fu; ma è tal eccesso di critica negatrice, che non vai la pena di fermarvisi.1 Ch’egli non abbia inventalo tutto, che abbia rinnovate e compilate le leggi patrie da quelle parlictftàri della propria gente spartana, o forse da quelle più generali de’ Dorii, è molto probabile. Ma, in legislazione, il rinnovare a proposito non è nè meno nè più che l’innovare a proposito; il buOn legislatore si conforma delle due opere; e lutlg e due son egualmente necessarie, egualmente gloriose; ondeché è erudita inesperienza il disputare il nome di Legislatore a chi abbia fatto più dell’uno che dell’altro officio. Ma noi entreremo frappoco in alcuni particolari di quella civiltà, la quale fu colmo ed esempio di tulle le Doriche, e. cosi uno de’ due pernii su cui s’avvolse tutta quella meravigliosa civiltà greca, il centro della stabilità, della preservazione o conservazione.— Qui volgeremo l’attenzione ad un’altra istituzione di Licurgo, che fu non solamente spartana o Dorica, ma Ellenica universale; un’istituzione pur antica, pur religiosa,. ma ampliata e fatta politica da lui. Trovansi immemoriali i giuochi pubblici ginnastici alle feste intorno ai templi della Grecia; e de’ più solenni quelli celebrati nèll’Elide
’ Ottfriedo Mtiller, tomo I, cap. VII, pag. 157.