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ite; M è da notar bene che in Atenè queste non si serbarono come a sparia, sia per la naturai opera de’ governi repubblicani che saccedettero poi, sia per opera espressa de’ legislatori che divisero il popolo in tribù secondo i luoghi o i censi, e non secondo i sangui o le schiatte. E furonvi primitivamente un re, un antichissimo consiglio detto Areopago; ano, de’ principali cittadini, o senato; ano, di tutti i cittadini liberi, od Assemblea popolare: la costituzione Ellenica originaria. — Ma cessati i re dopo Codro, e sottenIrati gli Arconti o signori, prima a vita, poi decennali, poi annni, tntto fu mutato naturalmente. La costituzione mista di tatti e tre gli elementi, re, grandi, e popolo, rimase, tolto il re, mista di due sóli, rimase repnbblica aristocratica o democratica.1— Ma prima, senza dubbio, aristocratica principalmente; poi via via meno, invadendo la democrazia, e mal riuscendo a difendersi l’aristocrazia; cpne saccede dovunque non rimane potenza regia ad equilibrio. Le repubbliche di Venezia e Genova sono i soli esempi che s’abbiano di aristocrazie /tarate prepotenti a fronte ^dell’emule democrazie; nè dotarono crisi se non perchè i dogi, £ vita 0 poco meqo, vi fecero l’uffisio equilibrante dei re. Ad ogni modo, in Atene, la’ legislazione di Dracone sembra, quantunque mal nota, accennar l’ultimo sforzo dell’antica aristocrazia a mantenere colla strettezza e il terrore la propria potenza. Se fosse durata, Atene sarebbe stata qnasi altra sparta, quasi antica Venezia. Ma non darò. E la causa che rimane più apparente della sollevazione delia democrazia ateniese, fu quella medesima che sollevò cosi sovente poi la romana, l’accumulazione delle.ricchezze e de’ crediti ne’grandi, la povertà e l’accumulazione dei debiti liei popolani, le quali in nna città marittima e commerciante dovettero farsi sen

1 Cicerone^ Repubblica) pretende trovar l’elemento regio.ne’ Consoli anche annui di Pome. Ma questa mi pare una stiracchiatura. In qualunque repubblica (salvo le du» stoltissime francesi del 1793, e del 1848)è sempre un poter eaecutivo di pochi. £ quando questo non 6 nè ereditarlo nè nemmena vita, non si può* uè deve dir regio. Cicerone avea l’idea del governo misto di re, aristocrazia e democrazia; ed era idea ottima. Ma pretendeva trovarne l’effettuazione In Roma, e questa era pretesa cattiva,— come quella di Montesquieu, che stiracchiò la sua divisione de’ governi per non metter fra le dispotiche la monarchia di Lodovico XV.

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