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di Hyckshos.1 E quindi sorge nna nnova conferma della nostra proposizione generale, che i Peiasgi furono semitici; onde cbe venissero, venendo d’oltre mare, dal mare orientale, essi non poterono guari esser partiti se non da regioni occupate allora da popolazioni semitiche, non poterono essere se non semitici. Ma quindi pure l’iocertem da quali regioni, di qnale schiatta particolare. Se noi ci fermassimo alla semplice somiglianza del nome di Peiasgi con quello di Phaleg patriarca semitico ed ebreo, noi conchiuderemmo, i Peiasgi essere stati discendenti da esso. Ma questo sarebbe modo troppo stretto d’argomeutare dall’etimologia; e noi crediamo potersi usar di siffatti argomenti, ma doversi lasciar loro tntta l’indeterminatezza lor natante; e cosi, cbe il nome di Peiasgi venga si dalla parola semitica Pbaleg, ma dalla significazione di Dispersi ricordata nelle tradizioni, anziché dal patriarca particolare che prese il nome eseo pure da tal significazione. — E tanto più, cbe una dispersione, ed una grandissima, di semitici noi troviamo appunto incominciare e seguire al tempo cbe incominciano e seguono i Peiasgi. Il primo Pelasgo approdato ad Argo tra il 1900 e il 1800 è dai più identificato cpn Iliaco venato d’Egitto. E dall’Egitto appunto dovettero esser dispersi i semitici Hycksboa, ricacciati a quéi tempo dalle prime vittorie de’ re tebani delia XV111* dinastia. Segnono nelle tradizioni greche altri Petali detti di stirpe fenicia; e segnono nelle storie l’ultime cacciate degli Hyckshos dal suolo d’Egitto, le prime invasioni probabili de’ re tebani della grau dinastia nella Palestina e nella Fenicia.1 seguono quindi nelle tradizioni grecho altre immigrazioni piti determinatamente oramai dette egizie come quelle di Danao e di Cecrops, ed altre dette fenicie come quella di Cadmo, fin dopo il 1800; e seguono nella storia fino appunto a quell’epoca le ribellioni interne in Egitto, e le vittorie esterne de’ Ramseti in quelle medesime regioni asiatiche, e quindi le dispersioni probabili od anzi certe delle genti semitiche che le occupavano. *—Certo queste sono concordanze di tempi, luoghi, schiatte e tatti, cbe sarebbe strano e pnò parer impossibile fos

< Vedi Medltulou ml

5 L> identità dagli Bjcbshoe Fattori oo> Pelassi sarabi» confermata dal «Mao ai (karoaao ano de’ primi eroi Peiasgi, se veramente questo nome significa in liagaa senitiea pastore e re pastore. R eoa! accenni Gibert, loc. dt., nella nota 21. Ha 1 filologi m lawUMH era tale aignifiouloae In nlaaa llagaa lenitica.

« sulla Tesata dei Peiasgi dall’Egitto ma aog dagli Egisii, Tedi De la Natte, /aw^dw ti bellU’ltttrtt. tono MXIV, Mar., pag. 4s8 e seg. Salia loro venata dai Penici «alt i dee eitali sopra (aota 5, peg. 432) Foermoot e Oifcert; Laroher, Chmnoì. ad BtrotL. tea» VII, pag. 216; e Heinesias, cap. II, f 14 e 15 Ivi cilato. — Fréret {Imcriptian, tt HUttUttm. tomo Xtvn, pag. 2Te aeg.| fa Teoir le eoioaie agiato «atte dispersione dagli Bjeksbee, mi lascia dubbio se tenga qaeali per Cbaailiei o semitici, e distingue l Peiasgi da tatti gt* tasigrati. All’opposto, Newton, aao di qo e’torneai oo> qaali è sempre fottana incontrarti, fa ralle dagli Hyck8tioa pareochie imuigraalonl, e fra alte quella par da’ Peiasgi. Ntutoat tìr—mU. Laos, el Cenava 1744, tomo III, pag. 16 e 77.

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