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specialmente in Europa, che sono supposizioni provate, l'una assurda, l’altra antistorica oramai. Ma poi, qui non è il caso di rigettarli, non è il caso che ci opponiamo a niuna opinione chiara tramandataci da essi. Noi possiam dire anzi, che qui essi non ne ebber nessuna tale; che gli ani s’opposero agli altri; talora un passo a un altro del medesimo scrittore; e che insomma noi non facciamo appunto se non interpretarli, come fanno altri moderni, e non che opporci ad essi più che gli altri, speriamo anzi averli fatti concordare quanto è possibile. — Nè abbiamo nemmeno contra noi niuna opinione universalmente accettata dai moderni. Che anzi parecchi di questi citammo via via, le cui opinioni s’accostano molto alla nostra, Newton, Grozio, Calmet, Kréret talora, Gibert, Geinoz ec.; ed a questi, con più erudizione (massimamente tedesca), sarebbero ad aggiugner altri probabilmente. In tutto, non è quistione di storia antica di che s’abbiano più numerosi e più vari scioglimenti. Nè io crederei che venga il danno dalla difficoltà intrinseca di lei; ma piuttosto da ciò, che non ne fu trattato da nessuno finora (ch’io sappia) espressamente, o almeno distesamente a sufficienza, o, come si suol dire, in una buona monografia. Fra’ molti che trattarono dell’origine de’ Pelasgi, i più non vi attesero se non incidentemente, trattando dell’origini greche ovvero dell’italiche; ed affrettati dall’uno o dall’altro argomento generale, abbandonarono in breve quello speciale. Ma, se sia pur parte della storia quella dell’origine dei popoli; se il naturale ed indubitabil progresso della scienza debba anzi condurre di necessità a cercarne; se debba essere scopo di quella il determinare, mancando le certezze, anche le probabilità; e se tal determinazione sia importante all’intelligenza della storia meno antica, e possa a vicenda accettar da questa nuovi gradi di probabilità o certezza: se, in somma, in Istoria come nell’altre scienze, tutte le questioni non provate assurde a priori sieno buone, utili, necessarie a muoversi, svolgersi, trattarsi e spingersi quanto più oltre; non è dubbio che questa sarebbe degna di tal trattato speciale. Non solamente la storia greca, ma, come siano per vedere, la italica, ne dipendono in gran parte. Ondeché ad una delle due letterature, od alla giovane Ellenica, od alla nobil vecchia Italiana, sembra incumbere tale ufficio sopra tutte. Noi affrettiamo co’ nostri voti, chi, ricco di quelle cognizioni le quali pur troppo non son nostre, distrugga o confermi ciò che abbiamo accennato qui e nella Meditazione precedente, ciò che siam per aggiugnere nella seguente; chi, stabilita bene l’origine, spieghi poi sintetizzando tutti i fatti pelasgici connessi co’ greci ed italici; chi faccia in somma entrar definitamente nella scienza la storia, quanto più sia possibile, compiuta de’ Pelasgi.

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