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se cadde in tutta la Chiesa, ei fa restanrato; che il dogma, in somma, qoal è in alcuni di essi, è il primitivo e vero Cristiano.Non è ufficio mio dimostrare la insussistenza e contraddizione di queste due ultime snpposizioni. Anzi, accettandole come supposizioni, io conchiudo che ad ogni modo, perenne o restaurato, il dogma Cristiano si conservò sinora, cioè diciannove secoli oramai; ondechè non è probabile, non è possibile che (non potendo essere distrutto da fuori come il Braminico o Buddico od altri) ei possa perdersi da sè oramai, ora, dico, che alle altre canse conservatrici, quatunque sieno state finora, s’aggiungono quest’altre somme conservatrici, la civiltà, la coltura, la stampa presente. Il dogma Cristiano ha vedalo, ha resistilo, una grandissima caduta di civiltà, una lunga barbarie, e cinque o sei secoli di civiltà rinascente; ha vivuto in mezzo a una gran luce, all’oscurità e ad nn’altra lace; non è probabile, non è possibile, storicamente parlando, che non resista a questa per quanto crescente, od a qualunque altra luce. — E filosoficamente poi, che è il dogma Cristiano? non altro, insomma, che conferma prima, ed aggiunta poi, a tutti i dogmi filosofici, alla unità, alla onnipotenza di Dio, alla spiritualità, alla immortalità dell’anima umana. Non è probabile, non è possibile che la filosofia muti mai questi dogmi suoi; gli ultimi tentativi fatti, e perciò falliti, furono tali da poter far sperare che non si rinnoveranno più mai, o almeno di rado e pin debolmente che mai; ma qnando si rinnovassero forti come i passati, essi finirebbero come quelli, fallendo. Gli sforzi, l’inimicizia della filosofia contro al dogma Cristiano non saraauo dunque guari pià se non contro, all’aggiunte fatte da questo a qnetla. Ma cosi ri, dotti, questi sforzi non potran guari esser forti. Queste aggiunte s’aggiungono appunto là dove finiscono i dogmi d’ogni prudente, dove la credibilità d’ogni imprudente filosofia; i nostri misteri non sono guari se non ispiegazioni di misteri filosofici, la migliore, la sola spiegazione, diciamo noi; ma una delle buone e probàbili spiegazioni, dicon essi: ondechè non li devono nè li possono nè sogliono rigettare, ma solamente protestare che non v’arrivano essi, che non li possono gnarentire, che non entrano nella propria scienza, che non

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