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vestito, od ornamento, o piacere in mille modi; e cosi d’una in altra tutte le creature terrene, aver loro scopo, lor causa finale nell’uomo. — Ma l’uomo non ha creature superiori a lui sulla scala terrena, non ha causa finale sulla terra. Dunque ei deve cercar oltre essa, il grado, la causa superiore; la terra è come piedestallo, su cui egli sta eretto a mirare oltre essa a qualche proprio scopo; è come albergo splendidamente fornitogli, ond’ei debbe riuscire verso qualche destino ulteriore; è mucchio di materia e n«n più, dov’è naturale, è intelligibile ch’egli lasci la sua materia pari all’alti®, ma dove non sarebbe nè naturale nè intelligibile ch’ei lasciasse lo spirito suo. Questi debbe cercare altrove i suoi pari, i suoi superiori se vi sono, ed in ultimo lo spirito superiore a tutti che certo è, poiché li ha fatti tutti, lo spirito sommo che non può non essere, che è al sommo ed oltre ogni scala di sue aseature, causa Quale dello spirito come della materia, caasa delle cause finali, ultima causa finale di tutto.

IV. Quest’ idea del destino degli nomini è cosi volgare, ed in proporzione dello svolgimento d’intelligenza di ciascuno cosi chiara a tutti oramai, che può farci meraviglia che dia non sia stata volgare sempre. Nuova pjova dell’impotenza delle menti umane a spargere per invenzione e scienza le idee più semplici e. più necessarie. Il Catto sta, che questa, ammessa in parte da parecchie religioni e filosofie antiche, non fu lattavi* universale in nessuna, o che anzi si trovano in tutte più o meno.opinioni contrarie. In generale, religiose o filosofiche, false o giuste, compiute o incompiute, tutte le opinioni sul fine, sulla cansa finale,’sul destino degli spiriti umani, si possono ridurre a quattro: 1° La merle dello spirilo, contemporanea colla morte materiato, collo scioglimento della materia a cui va unito: 2°.La Melempncos» o passaggio dello spirito umano in altre creatura ora inferiori or superiori: 3° Il Panteismo, o ritorno dello spirito umano alla universalità degli spiriti, allo spirito universale: 4° o finalmente La vita ulteriore ed «terna, o la durala dello spirito distinto, della personalità, della persona umana, in regioni, in tempi oliràtercChi, nell’eternità. Noi non faremo nè la

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