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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Memorie del Cagliostro in Roveredo.djvu{{padleft:36|3|0]]uscii fuori dall’acqua; egli poi fu da’ custodi raccolto, e posto in una sedia a due ruote. E ritornati, che fummo a casa, mutati gli abiti, egli mi disse: in verità conobbi, che tu sei Marte, e non evvi altra forza superiore alla tua, ed io sarò in tutto a te soggetto. Risposi io, e gli dissi: nè tu sei emulo dell’eterno Iddio, nè io sono Marte, ma uomo sono come tu. Hai lo spirito maligno di superbia, e perciò impazzisci: io poi venni a sottrariti dallo spirito perverso, e se a me in tutto sarai soggetto, diverrai come tutti gli altri uomini. E d’allora in poi cominciò a voler essere curato, e colui, che si perdeva in vani delirj, ritornò in se stesso.

XIV.

Un altro giorno poi andava similmente narrando Cagliostro, e dicendo: un certo vecchio Vescovo era infermo, e mi chiamò. Dal quale, dopo esser informato del suo male, gli dissi: se tu non userai con una vergine, per certo tu morirai. E se userai seco, la vergine, certamente, riceverà il tuo male; tu poi guarirai. E questo parve grave e disonesto a

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