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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Memorie del Cagliostro in Roveredo.djvu{{padleft:7|3|0]]nè vaso, nè veste; ma neppur fa differenza dal ricco al povero, attirandosi i cuori in compenso della sua benignità. E si faceva folla, e ricevevano ricette e denari per le medicine. Molti eran poi che dimenavano il capo, e non credevano, finchè non ne vedessero l’esito.

III.

Dopo di ciò accadde, che colui, che era tormentato da’ calcoli, avendo presa la bevanda, fece gran quantità d’orina quasi putrida, e cominciò a migliorare del suo male. E i medici molto su di questo di stupivano come uno scrupolo di polvere tanto avesse fatto, e andavano investigando le loro scritture. Cagliostro venne per la seconda volta da Festo, ed abitò in casa sua. Ora una donna del territorio Veronese, che aveva un cancro alle mammelle, a lui si conduceva tremante e piangente. E chiamati i medici a loro disse Cagliostro: osservate, voi, e giudicate. Essi poi avendo considerato dicevano di consenso, che appena col taglio poteva salvarsi la donna. Rispose Cagliostro: io non mutilo alcuno, nè venni per lacerare gli uomini col ferro. E tosto fece

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