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DEI. rnor. stefano bouso:’ aGo
altribuirc sla quelle riiglie parallcle, sia la disparizione delle strie trasversc ad una scomposizione del fjuscio, clie la.s<-ia vcdcrc quella sorla di orgauizzazione propi-ia anche ad alcuui pelluiituli e ad allri tcstacci.
2. Venus dysera Linn. V. Brocc. pag. 54 1, ^^
S)Abila ncir Oceano Americano e Iiidiano ( Linn. ) e nell’ Adriatico ( Ren. ): fossile nella valle d’ Andona e uel riaccnlino.
Ne abbiamo di ogni diraensione da 5 linee sino a i3 in largo.
Nolisi clie quelle rugiic o piullosto fascie rilevate, clie la cingono trasvcrsahnente, formano un canale clie riguarda l’ apice.
3. Venu.s plicata Linn. V. Brocc. pag. 542 Enciclop. Tav. 2’j5. Rara e prcziosa nel mare delle Indie ( Linn. ): fossile comuuc
in alcuni luoghi del Pieiuonle: si trova anche nel Piacentino, nelle crele Sanesi, e a Parlascio in Toscana. Vi e la var. vah,is tumidioribus.
Ad Orjctograph. Pedem. auctarium pag. i5o n.° 8 V. Davila catal.
La sua largliezza giunge sino a 2 poUici.
4. Venus radiata Brocc. pag. 543.
Abita neir Adrialico; fossile nella yalle d’ Andona.
5. Venus verrucosa Linn.
Abita nel Medilerraneo, presso i lidi d’ Inghiltevra e nelle Anlille ( Linn. ), e anche nell’ Adriatico: fossile in Toscana e sulla nostra collina.
La trovai ad una grande profondila sulla nostra collina in mezzo a sabbic non argillose; e a queslo accidente dcbbo attribuire lo stato di conservazione in ciii si trova, mentre tante altre conchiglie giacenti nell’ interiore della stessa coUiua e sotto il suolo della citta sono ben lonlane dal moslrarsi inliere e consei’vate.
6. Venus aiil casinu aut casintu proxima: Linn. pag. SaGg? Fossile in Piemoute.
Diam. 2 poUici 4 linee. Gmelin dice poche cose intorno a questa: debbo supplire colle Tom. x.m.x L 1