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SCENA V

Berenice sola.

E, fra tante tempeste,

che sará di Demetrio? Esule, afflitto,
chi sa dove lo guida... Aimè! non posso
dunque pensar che a lui? Dunque fra’ labbri
sempre quel nome ho da trovarmi? Oh Dio!
che affetto è mai, se non è amore il mio?
          Io non so se amor tu sei,
     che penar cosí mi fai;
     ma, se amor tu fossi mai,
     ah! nasconditi nel sen.
          Se di nascermi nel petto
     impedirti io non potei,
     a morirvi ignoto affetto
     obbligarti io voglio almen.
  (parte, accompagnata dalle guardie)

SCENA VI

Gran porto di Tessalonica con numerose navi, da alcune delle quali al suono di bellicosa sinfonia sbarcano i guerrieri d’Epiro e si dispongono intorno. Ne scende dopo di essi Alessandro, seguito da nobil corteggio.

Alessandro dalle navi, Clearco da un lato della scena.

Clearco. Tutto alla tua fortuna

cede, o mio re. Solo il tuo nome ha vinto:
Tessalonica è tua. Mentre venisti
tu soggiogando il mar, trascorsi invano
con le terrestri schiere
io le campagne intorno. Alcun non osa

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