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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Metastasio, Pietro – Opere, Vol. IV, 1914 – BEIC 1885923.djvu{{padleft:234|3|0]]
Berenice. Dirò che tua son io
fin da quel giorno...
Demetrio. Addio, mia vita, addio.
Berenice. Dove... (aimè!) dove corri?
Demetrio. A morire innocente. Anche un momento
se m’arresti, è giá tardi.
Berenice. Oh Dio, che dici!
Io manco... Ah! no...
Demetrio. Deh! non opporti. Appena
tanta virtú mi resta
quanta basta a morir: lasciami questa.
Giá che morir degg’io,
l’onda fatal, ben mio,
lascia ch’io varchi almeno
ombra innocente.
Senza rimorsi allor
sará quest’alma ognor,
idolo del mio seno,
a te presente. (parte)
SCENA VII
Berenice sola.
stupida, e tu non corri!... Oh Dio! vacilla
l’incerto passo; un gelido mi scuote
insolito tremor tutte le vene,
e a gran pena il suo peso il piè sostiene. (si appoggia)
Dove son? Qual confusa
folla d’idee tutte funeste adombra
la mia ragion? Veggo Demetrio; il veggo
che in atto di ferir... Férmati, vivi:
d’Antigono io sarò. Del core ad onta,