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Demetrio. Oh assalto! oh padre! oh Berenice! oh amore!

Berenice. Dirò che tua son io
fin da quel giorno...
Demetrio.   Addio, mia vita, addio.
Berenice. Dove... (aimè!) dove corri?
Demetrio. A morire innocente. Anche un momento
se m’arresti, è giá tardi.
Berenice.   Oh Dio, che dici!
Io manco... Ah! no...
Demetrio.   Deh! non opporti. Appena
tanta virtú mi resta
quanta basta a morir: lasciami questa.
          Giá che morir degg’io,
     l’onda fatal, ben mio,
     lascia ch’io varchi almeno
     ombra innocente.
          Senza rimorsi allor
     sará quest’alma ognor,
     idolo del mio seno,
     a te presente. (parte)

SCENA VII

Berenice sola.

Berenice, che fai? Muore il tuo bene,

stupida, e tu non corri!... Oh Dio! vacilla
l’incerto passo; un gelido mi scuote
insolito tremor tutte le vene,
e a gran pena il suo peso il piè sostiene. (si appoggia)
Dove son? Qual confusa
folla d’idee tutte funeste adombra
la mia ragion? Veggo Demetrio; il veggo
che in atto di ferir... Férmati, vivi:
d’Antigono io sarò. Del core ad onta,

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