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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Metastasio, Pietro – Opere, Vol. IV, 1914 – BEIC 1885923.djvu{{padleft:81|3|0]]
resta e m’attendi: alla pietosa inchiesta
io volerò.
Radamisto. Sí, caro amico; e poi...
Zopiro. Non piú: fidati a me. Da questo loco
non dilungarti: io tornerò. Frattanto
modera il tuo dolor, pensa a te stesso,
quel volto obblia, non rammentar quel nome.
Radamisto. Oh Dio! Zopiro, il vorrei far, ma come?
Oh, almen, qualor si perde
parte del cor sí cara,
la rimembranza amara
se ne perdesse ancor!
Ma, quando è vano il pianto,
l’alma a prezzarla impara:
ogni negletto vanto
se ne conosce allor. (parte)
SCENA II
Zopiro solo.
mie perdute speranze! Avrai, tiranno,
avrai la tua mercé. Co’ miei seguaci,
quindi non lungi ascosi, a trucidarti
di volo io tornerò. Quel core almeno,
quell’empio cor ti svellerò dal seno.
Cada l’indegno, e miri
fra gli ultimi respiri
la man che lo svenò.
Mora; né poi mi duole
che a me tramonti il sole,
se il giorno a lui mancò. (parte)