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MICHELE STROGOFF

Da Mosca a Irkutsk


PARTE SECONDA


CAPITOLO PRIMO.

un campo tartaro.


A una giornata di cammino da Kolyvan, poche verste oltre il borgo di Diachinsk; si stende una vasta pianura dominata da alcuni grandi alberi, segnatamente pini e cedri.

Questa parte della steppa è solidamente occupata, nella stagione calda, da pastori siberiani, e basta al nutrimento dei loro greggi numerosi. Ma a quel tempo vi si avrebbe cercato invano uno solo di questi abitanti nomadi. Non già che la pianura fosse deserta, chè al contrario avea aspetto animatissimo.

Colà infatti eran rizzate le tende tartare; colà si accampava Féofar-Kan, il truce Emiro di Bukara; ed è là che il domani, 7 agosto, furono condotti i prigionieri fatti a Kolyvan, dopo la distruzione del piccolo corpo russo. Di questi duemila uomini, che si erano cacciati fra le colonne nemiche, appoggiandosi a un tempo sopra Omsk e sopra Tomsk, più non rimanevano che poche centinaja di soldati.

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