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Pagine d’esto libro. Era tra quelle
Il foglio ancor dov’io con paziente
Studio scrissi e riscrissi il folle addio.

Perchè scriver così se un’altra amavo?
330Mi guardo dentro, vedo buio e tremo.

Anima mia, sei tu perversa? E questo
Disprezzo istesso che di me mi prende,
Saria fugace ed infecondo istinto?
Quando il poeta io le pingea, credetti,
335Per apparir magnanimo, mentire;
Ho forse inconscio confessato il vero?
Fantasia, fantasia, funesto dono,
Sei tu che tutto fingi, amor, disdegni,
Pietà, sensi gentili, alte speranze,
340Tutto, tutto? Ed il core, o mentitrice,
Altro dunque non è sotto i tuoi veli
Che un viscere deforme? Oh no, gli è pianto,
Largo pianto che sgorgami dagli occhi;
Benedetta ogni lagrima! Mi sembra
345Che dentro a me qualcuno si risvegli,
E dolce parli: «Mi credevi spento?»
Si strugge il cor di tenerezza, è questa

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