< Pagina:Miranda (Fogazzaro).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
il libro di miranda | 131 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Miranda (Fogazzaro).djvu{{padleft:135|3|0]]
XXIV.
Dunque si parte. Povero paese,
Sei troppo rude. Resta negli acerbi
Venti della montagna e porta il manto
Silenzioso e triste della neve.
Io son malata d’amore e di core,
Vado via. Nello strepito del mondo,
Sotto un cielo che ride eternamente,
Non so, vicino al mare che sfavilla,
Quello è il mio sito, povero paese.
Così vuole il dottor, così mia madre.
Tal sia, ma verrai meco, o libriccino,
Benché sarà men facile celarti.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.