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il libro di miranda 135

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XXVII.


Sono stanca. Dal bruno davanzale
Guardando sto d’una finestra antica
Silenzïoso un fiume, vie deserte,
Ed il dolce color di questo cielo
Tanto clemente, qualche passo ascolto
Suonar di sotto, qualche voce ignota.
Stordita ancor del battito veemente
Che mi portò per piani e per montagne,
Mi credo d’esser morta e qui deposta
In un mondo di spiriti. La stella
Che al mio paese spunta nell’azzurro
Dell’alto cielo fra due cime oscure,
Pende qui sui vapor dell’orizzonte
Tinto di verde pallido e di rosa.
Laggiù, dicono, è il mar. Dunque la mia
Stella romita è fatta una regina
Che a’ piedi trae lo strascico d’argento.
Anch’ella m’è straniera. O mio pensiero,
Compagno eterno, tu sei meco e basti.


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