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LII.
Piove. Ci scrivon che laggiù si brucia,
Che il gelsomino della mia finestra
È moribondo, rosseggianti i prati,
E che saliron jeri alla Madonna
Dei boschi. E qui la piova lenta, eguale,
Lava gli scogli, e le foreste nere
Rigan sottili rivoli d’argento.
Povero gelsomino! Il fior che a terra
Dimette tutti i petali e che piange
Colle pendule foglie, angoscia sente.
Misero, pur, benché non ha peccato.
Abbi fede, cor mio, credi che ascosa
Dietro a queste parvenze amare, ingiuste,
V’ha una Bontà segreta e sapïente.
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