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il libro di miranda 191

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LXIV.


Quale tramonto splendido! Vorrei,
Sole, seguirti, non aver mai posa
Nè il giorno nè la notte, gl’infocati
Deserti cavalcar, correr sui mari.
Oprare, oprar. Non lo conobbi mai
Quest’ardor ch’era in me. Consunto l’olio
Vile, un licor possente ora fiammeggia
Alla lucerna della vita mia.
Le forme ed i color’della natura
Guardai sinor con occhi sonnolenti.
Ogni cosa che or vedo, in cor la sento
E vi diventa viva. Il sito istesso,
Ove son nata, sembrami mutato.
Talor correndo la città di notte
In rapida carrozza, allor che passa
Il lampo dei fanali, per le case
Illuminate, per le vie fuggenti
Si getta un guardo e di sognar si crede.
Non si ravvisan più case nè vie;
Pare un altro paese, un altro mondo.
Simile un senso provo. Almen sapessi
Dove son, dove vado e chi mi porta!


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