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LXV.


Sonagli di cavalli da lontano.
L’ora è tarda, le tenebre profonde,
E forse il carrettier dorme ubbriaco
Sul carro. Avanti! gemono i sonagli;
La strada è lunga, il peso è grave, avanti!
Non sonno e non riposo, avanti sempre!
Di giorno coi pennacchi e colle frondi,
Colle piastre lucenti onde superbi
Paion quei gran cavalli, anco i sonagli
Han voce allegra. Ed or come son tristi!
Addio, stanzetta mia. L’ultima volta
Passo la notte qui. Dissi alla mamma
Che dormirò con lei. Povera donna,
Piangea quasi di gioia e non volea.



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