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il libro di miranda 193

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LXVI.


Non potevam dormire. Cominciammo
A parlar della culla, ove bambina
Riposavo tra il letto e la parete.
La mente e le parole a poco a poco
Trapassar dalla culla alla bambina.
I miei motti infantili e gli atti e mille
Ombre segnate in fondo al cor materno
Da una stilla, da un atomo di polve
Passata riviveano. Via via
Vagavano la mente e le parole
Per quel tempo lontano a ricordanze
Languide in me, nitide in lei, di volti
Dileguati, d’affetti omai sopiti
Insieme ai cor’che accesero. Si dolce
Mai non mi parve come allor nel buio
La voce di mia madre. Ella parlommi
Della sua giovinezza. Mi dicea
Quasi timidamente i suoi pensieri.
La gioia di quegli anni, i lievi errori

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